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Calciomercato

Bigon: “Mercato ok. Futuro brillante”

Il ds rossoblù analizza il momento del Bologna tra presente e futuro: “Possiamo sognare stagioni brillanti, lo sport riserva sempre sorprese”.

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Photo: bolognafc.it

Il direttore sportivo Riccardo Bigon ha rilasciato un’interessante intervista al Corriere Di Bologna, analizzando il presente e soprattutto il futuro del club rossoblù.
Alcuni dei passaggi chiave.

Come definirebbe questi suoi primi 6 anni al Bologna?
“Di costruzione. Comprendo il tifoso che mi giudica coi risultati della squadra, ma dal mio punto di vista è limitativo. Anche se non siamo in Europa, il Bologna funziona, è riconoscibile, i giocatori ora vogliono venire da noi (non parlo di Ronaldo, certo). Anni fa era difficile vendere il progetto Bologna a calciatori e agenti. Frutto di questi 6 anni. È chiaro, vogliamo anche i risultati sul campo”.

La distanza con le «grandi» pare incolmabile.
“È vero ma il calcio e lo sport riservano sempre delle sorprese. Chi l’avrebbe detto che avremmo vinto la 4×100 alle Olimpiadi? Lo sport ti fa sognare… Nessuno ci impedisce di fare una stagione brillante, non dico da scudetto, ma brillante sì”.

Si pensava fosse questa la stagione buona.
“Abbiamo fatto un gran girone d’andata, siamo a metà, il campionato è una maratona, vediamo. Se guardiamo “dentro” agli ultimi risultati si capisce che sono state partite assurde, dove ti è pure girato male. Ma momenti complicati ci sono sempre, il nostro lavoro è quasi sempre così. Se questo è il Bologna più forte che ho allestito? Sì, senza ombra di dubbio”.

Quale reparto la preoccupa di più?
“Abbiamo fatto quello che dovevamo, siamo sempre concentrati a risolvere questioni contingenti. In attacco rimaniamo così”.

Quanti obiettivi ha raggiunto a Bologna? Plusvalenze, giovani, scambi vantaggiosi…
“Noi siamo dei facilitatori, creatori di ambienti e condizioni per esprimere il talento degli atleti: questo è il nostro lavoro. Se prendo uno forte ma poi qui si lavora male…”.

Come ds parla troppo poco al territorio, ai bolognesi. I tifosi sono qui, non su Sky.
“Sono d’accordo, è vero. Dovremmo far sentire voce e presenza, essere più comunicativi, migliorare. Avrei dovuto imparare tanti anni fa, forse sarei stato migliore”.

Potete leggere l’intervista completa QUI.

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