Ciao Sinisa e grazie di tutto

Il giorno dopo a mente fredda fa ancora più male.
Non tanto per l’esonero di un’allenatore che nel calcio, purtroppo, è la prassi ma perché  dell’uomo Sinisa in molti, troppi, non hanno avuto rispetto.

Sui social è partita una caccia all’ovvietà e al finto moralismo becero che fa male a una persona sola, Sinisa. Tifosi da tutta Italia e sopratutto giornalisti che hanno commentato l’esonero non sul piano tecnico ma sul piano della malattia, andando contro alla volontà che il mister ha sempre espresso: giudicatemi come professionista, non come persona malata.

E invece via ai messaggi contro la società, rea di aver esonerato una persona malata accusando il Bologna e la città di Bologna di non cuore. Ma cosa ne sanno queste persone di cosa ha fatto il Bologna e la gente di Bologna per il suo allenatore.

Caro Sinisa, è stato un lungo viaggio iniziato con un sogno che ci hai regalato e terminato, purtroppo, nel modo peggiore con una separazione che poteva arrivare prima e in un modo più elegante e forse, anzi, sicuramente migliore di questo.

Ti aspettiamo al Dall’Ara da avversario.

Ciao intramontabile burbero testone.