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Fenucci tra mercato, club e stadio

Claudio Fenucci ha rilasciato alcune dichiarazioni in relazione ai movimenti di mercato del Club, l’indice di liquidità e la crisi che ha colpito il mondo del calcio durante la pandemia.

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Photo: bolognafc.it

A margine della presentazione di Michel Aebischer, l’amministratore delegato del Bologna, Claudio Fenucci, ha rilasciato alcune dichiarazioni in relazione ai movimenti di mercato del Club, l’indice di liquidità e la crisi che ha colpito il mondo del calcio durante la pandemia.

Di seguito le sue dichiarazioni.

Dopo Aebischer non sarà fatto più nulla sul mercato?
“Abbiamo sempre detto che saremmo intervenuti dove e se ci fosse stato bisogno. Per adesso a livello di ingressi possiamo ritenere chiusa questa sessione di mercato”.

Risolta la situazione con Dijks e Skov Olsen?
“Quando successo con Skov Olsen e Dijks è stata una situazione nata anche dal fato che c’è il mercato aperto. Al mister non è piaciuto l’atteggiamento che per lui non era corretto in relazione a una certa cosa. Al netto di ciò sono sicuro che se Mitchell e Skov dovessero rimanere con noi faranno di tutto per riconquistare la fiducia di tecnici e squadra. Mihajlovic ha detto che dagli atteggiamenti aveva rilevato la necessità dei giocatori di andare via, ma entrambi successivamente hanno esplicitato il fatto che non hanno questa esigenza. Per loro ci sono proposte, questo si. Ma ci sono due fattori da considerare: accettiamo proposte solo se rispecchiano il valore dei giocatori che noi riteniamo opportuno, e solo se ci sono sostituti validi. Il club non è neutrale rispetto alla situazione, ho detto che non possiamo che dare appoggio all’allenatore. La situazione di Skov è più complessa perché è uno dei giocatori più talentuosi che abbiamo in squadra e per questo la situazione è diversa rispetto a quella di Mitchell che è pur sempre un ottimo professionista. Per me possiamo rimanere così, ma è chiaro che le decisioni finali spettano all’allenatore”.

Come avete superato il problema dell’indice di liquidità?
“Non ci ha creato nessun problema. E’ un indice che viene calcolato ogni tre mesi e per questo motivo prende in esame degli impegni che il club ha in previsione nel trimestre successivo. Il nostro club dal punto di vista finanziario è forte, però può capitare che per questo squilibrio tra entrate e uscite ci sia l’indice non in linea. In questo caso la necessità di ripianare l’indice non c’è, visto che a marzo sarà a posto per l’aumento di capitale”.

Qual è la posizione del club relativamente ai ristori richiesti al governo?
“Il mondo del calcio sta richiedendo degli interventi al governo perché con la pandemia questo settore ha perso più di un miliardo di euro e come qualsiasi altro settore anche questo ha diritto a sedersi al tavolo con il governo per discutere di alcuni aspetti, per esempio il divieto di sponsorizzazioni delle società di betting. C’è poi il tema della riqualificazione degli impianti che come gli altri non può essere risolto con risposte di tipo demagogico”.

Siete riusciti a capire quanto vi è costata quest’ultima parte di chiusure dovute alla pandemia?
“Tutto l’evento pandemico ci è costato più di 17 milioni di euro. Il tema però non riguarda solo i costi diretti, ma c’è anche il tema del valore della rosa dei giocatori che secondo la Fifa è caduto del 20%”.

Qual è l’umore di Saputo in questo momento?
“Credo che come tutti i tifosi non sia contento quando la squadra perde. Riconosce però anche lui che ci sono una serie di attenuanti intervenute in quest’ultimo mese da tenere in conto. Una delle forse di questa squadra è l’interscambiabilità tra i giocatori e in quest’ultimo periodo a causa dei tanti stop questo non è stato possibile”.

C’è comunque possibilità di rimanere alla finestra sul mercato per aggiungere profondità alla rosa?
“Se dovessero rimanere tutti e si recupera Schouten abbiamo due giocatori per ruolo”.

Novità sullo stadio?
“Abbiamo fatto ieri una riunione con il comune e stiamo cercando il modo per velocizzare l’iter dello stadio temporaneo. Su quest’ultimo dobbiamo trovare un percorso che ci consenta di partire il prima possibile”.

A questo punto della stagione qual è la linea del club?
“Che l’umore dei tifosi non sia dei migliori è comprensibile, perché lo stesso vale per noi. Vogliamo ricostituire la fiducia e le motivazioni anche all’interno della squadra e sono convinto che quando la rosa sarà al completo riprenderemo il nostro cammino. Quando siamo arrivati la società aveva quasi 40 milioni di debiti, oggi debiti non ce ne sono. Vogliamo sempre far meglio, questo si e lo stiamo dimostrando continuando ad investire. Se io fossi un tifoso del Bologna sarei deluso degli ultimi risultato ma sarei felice per la solidità del club”.

Qual è il problema del vivaio rossoblù che non produce?
“Questo è un tema che sto cercando di capire. Abbiamo fatto uno studio relativo agli ultimi 5 anni sugli Under 23 che hanno esordito in A e provenienti dai vivai delle altre squadre. Siamo sotto diversi club di A in termini di produzione di calciatori e quindi stiamo approfondendo questo aspetto”.

 

Da Tuttomercatoweb

 

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